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Ristampe | BIRTH OF A NATION Inevitable Records: An Independent Liverpool 1979-1986

Artisti Vari

BIRTH OF A NATION

Inevitable Records:

An Independent Liverpool 1979-1986

(3CD, Cherry Red Records)


Attendevo la pubblicazione in CD dei primi singoli dei DEAD OR ALIVE con la stessa eccitazione di un diciottenne che sta per conseguire la patente di guida. Già, perché i Dead Or Alive dei primissimi anni ottanta, prima del boom commerciale con il singolo di “You Spin Me Round”, erano tra le botte post-punk più stravaganti ed originali della scena britannica. La loro era una new-wave sofisticata, tribale, psicotica, estremamente darkeggiante, con la chitarra di Wayne Hussey (prossimo ai Sisters Of Mercy) che ne caratterizzava il sound prima che questo si consegnasse ai synth e alle ritmiche dance. “I'm Falling”, “Flowers”, “Number Eleven” e la versione live di “Namegame” (ovvero i brani contenuti sui primi due leggendari singoli della band capitanata da Pete Burns) varrebbero da soli l'acquisto di questo triplo CD, ma la storia di questa ottima compilation non finisce qui. La Cherry Red dedica dunque questo box di tre CD ad una delle etichette indipendenti più lungimiranti della scena di Liverpool degli anni ottanta: questa è la storia della INEVITABLE che, grazie ai suoi preziosi vinili, regalò esordi imperdibili a gente come WAH! HEAT (prima band di quel Pete Wylie che in Italia tutti ricordano più che altro per il tormentone disco di “Sinful!” ma che io amerò per sempre per la perla eighties di “Come Back” di The Mighty Wah!), NIGHTMARES IN WAX (la band, ancora più oscura, precedente i Dead Or Alive) e FACTION. Post-punk e new-wave a go-go con l'intera produzione vinilica della label fondata da Pete Fulwell (allora proprietario dell'Eric's, il locale underground che fece la storia di Liverpool da fine anni settanta a metà anni ottanta), con picchi di classe irripetibili (vedi i grandi MODERN EON) e veri e propri momenti di follia incontrollata (gli IT'S IMMATERIAL). Non conoscevo i FREEZE FRAME e i BOX OF TOYS (poi THE LIGHT), che insieme ai CHINA CRISIS (tra le altre cose qui presenti con la bellissima “African And White”) rappresentano lo spirito più dolcemente new-romantic della Liverpool di quegli anni. Altrettanto sconosciuti MARGOX, VENUS ADORE e THE BUILDERS che, con un pezzo a testa, fecero capolino nella storia musicale del Merseyside partecipando alla compilation “Small Hits & Near Misses” (sempre su Inevitable), alla quale (grandi assenti di questo box) contribuirono anche i DALEK I LOVE YOU (prima avventura sonica di Andy McCluskey degli OMD). Questo (e molto altro) in due CD mozzafiato che ci raccontano la storia di un'altra scena musicale tipicamente inglese, ma diversa da quelle di Manchester, Sheffield o Leeds. Terzo, ultimo e imperdibile dischetto del box dunque dedicato alla musica di Liverpool come vista con l'occhio e l'orecchio clinico del famoso dj John Peel attraverso la registrazione di venti brani (otto dei quali dedicati ai Dead Or Alive) immortalati durante il suo celeberrimo show radiofonico che andava in onda su BBC Radio One. In una parola: imprescindibile! Con “Revolutionary Spirit: The Sound Of Liverpool, 1976 – 1988” (box di altri cinque CD uscito l'anno scorso sempre per Cherry Red): tutto (o quasi) quello che c'è da sapere sulla musica alternative nata lungo l'estuario della Mersey! Voto: 10/10


https://www.cherryred.co.uk/








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