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Recensione: Iris "Six"

IRIS "Six"

(lp, cd / Dependent Records)

Sei album in vent'anni di carriera sono la migliore testimonianza del fatto che gli Iris amino fare le cose con calma e, ciò che più conta, mantenendo la loro musica sempre su alti livelli qualitativi. "Six" arriva quindi a cinque anni da quel capolavoro assoluto che risponde al nome di "Radiant"; un vertice qualitativo che era (a mio parere) impossibile eguagliare, ma il nuovo disco ci va comunque assai vicino. La classe cristallina del duo texano viene confermata dal deborbante brano che apre il nuovo disco; "Third Strike" introduce l'ascoltatore nel miglior modo possibile alle undici tracce che compongono "Six", ennesimo capitolo di una discografia scolpita su del synthpop di classe, melodico senza scadere mai nel banale anche nei pezzi più orecchiabili, con arrangiamenti e produzione d'alto livello. Pezzi come "Joy Kill", "Silent", "Pure White Snow", "One Kind", "Take The Pain" sono ottimi esempi dello scintillante synthpop degli Iris, progetto lontano dai riflettori, raramente in concerto e forse penalizzato anche dalla collocazione geografica, anche se nell'era di internet e dei social media, è una scusa che lascia il tempo che trova. Per chi già li conosceva "Six" è una piacevole conferma, per gli altri un gioiellino da scoprire. Voto: 8,5/10

www.dependent.de

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