Intervista | ISOLATED YOUTH
ISOLATED YOUTH
SINDROME DI STOCCOLMA
Intervista di Martin Downing
Originari di Stoccolma, gli Isolated Youth, a seguito di un esordio in vinile per la Fabrika Records (l'EP “Warfare” - pubblicato a febbraio), si sono rapidamente imposti come uno dei nuovi gruppi post-punk più entusiasmanti d'Europa. Forti di un suono decisamente originale, di una voce emozionante ed avvincente, di spettacoli live particolarmente intensi, nonché di un fascino giovanile e fresco, gli Isolated Youth stanno rapidamente catturando il cuore degli appassionati di musica post-punk di tutto il mondo.
Innanzitutto, grazie per avere accettato questa intervista. Direi di cominciare la nostra chiacchierata presentandoci gli Isolated Youth e la loro giovane storia...
Axel: Il gruppo è formato da me, mio fratello William, Westberg Larsson e Andreas Geidemark. Egon e Andreas sono sempre stati molto vicini a me e mio fratello: siamo quattro persone con gusti molto simili tra di loro tutte provenienti dalla fredda campagna svedese. Non c'è voluto molto tempo che, avvertita una forte connessione tra di noi, ci siamo ritrovati a suonare insieme e formare gli Isolated Youth.
Il vostro suono post-punk è davvero eccezionale! Trovo difficile confrontarlo con quello di altre band e l'unico elemento esterno che avverto in esso è una forte atmosfera scandinava. Quali artisti hanno influenzato gli Isolated Youth e hanno contribuito a spingerli verso questo suono?
William: Quando si parla di relazione tra i toni, il compositore Arvo Pärt è per me il nome più importante da citare. Il suo lavoro è incredibile!
Axel: Altre influenze sono poi state vecchie band come The Birthday Party e Velvet Underground, così come anche qualche artista svedese tipo Stina Nordenstame e Karin Dreijer.
Ad introdurmi agli Isolated Youth è stato il remix di “Safety” operato da Qual; sia la versione del brano che il video abbinato hanno subito catturato la mia attenzione. Com'è nata questa collaborazione?
Andreas: Avevamo suonato di spalla ai Lebanon Hanover nella nostra città natale, Stoccolma, e siamo subito diventati ottimi amici. Più tardi, su suo stesso invito, abbiamo quindi inviato una nostra registrazione inedita di “Safety” a William Maybelline allo scopo di farne un remix come Qual. La fortuna ha quindi voluto che non molto tempo dopo Qual suonasse a Stoccolma, così da cogliere la possibilità di potere uscire insieme e girare il materiale di quello che sarebbe poi diventato un video per il remix di “Safety”. Avendo a casa attrezzatura sufficiente per filmare ed editare materiale video, ho quindi completato il clip da solo.
La Fabrika Records è un'ottima etichetta discografica. Credo vi abbia fatto piacere pubblicare il vostro debutto per una label che ha nel proprio catalogo artisti come Lebanon Hanover, She Past Away e Buzz Kull (tanto per citarne qualcuno). Com'è nata l'accoppiata “Isolated Youth / Fabrika Records”?
Axel: Tutto è stato conseguenza del nostro concerto di spalla a Lebanon Hanover qui a Stoccolma. Sono stati proprio i Lebanon Hanover a parlare bene di noi alla Fabrika, tant'è che quando abbiamo spedito alla label una lettera scritta a mano il processo che ci ha portato a pubblicare il nostro primo EP è stato piuttosto breve. Siamo felicissimi di lavorare con questa etichetta.
Cosa vi ha spinto a intitolare il vostro EP di debutto “Warfare” (in italiano “guerra / conflitto”)
William: Suppongo si sia trattato di una chiamata alle armi in senso spirituale, un tentativo di distruzione seguito dalla bellezza.
Ho letto in giro che vi sforzate di essere il più onesti possibili nella vostra proposta musicale, una qualità che personalmente trovo molto accattivante. Come mai? Vi sentite un po' come se l'onestà sia oggi andata persa e quindi una dote importante da includere/rimarcare nella musica che producete? E dei testi cosa mi dite?
William: In troppi stanno eludendo l'onestà in cambio di conforto... Se i testi delle nostre canzoni non fossero onesti non farebbero rima con la nostra musica e, ne sono certo, la nostra espressione perderebbe così la sua sostanza. I miei testi ruotano intorno a legami emotivi, speranze e desideri, ma anche a paure, minacce e ferite sociali. Cerco di non allontanarmi da ciò che vedo e sento, in nessun senso.
La produzione alla base di “Warfare” è eccezionale. Dove l'avete registrato e cosa ha motivato le vostre decisioni in fase di registrazione come di produzione?
Egon: “Warfare” è stato registrato allo Studio Kvastis, nell'area meridionale della città di Stoccolma, con l'ambizione di riuscire a catturare l'energia che contraddistingue i nostri concerti dal vivo. La registrazione è stata eseguita in un'unica sessione e la maggior parte degli strumenti sono stati registrati simultaneamente per mantenere viva la dinamica della band. Abbiamo avuto l'opportunità di lavorare con alcune persone fantastiche, sia in studio sia durante il processo di mixaggio e masterizzazione, che hanno davvero compreso l'essenza di ciò che stavamo cercando di creare.
Qual è il vostro approccio nella stesura dei brani?
William: Le canzoni le scriviamo io e Axel a casa nostra. C'è un'intesa molto stretta tra noi due ed è come se entrambi sentissimo la stessa cosa prima ancora questa venga suonata. Fatto questo, le canzoni vengono poi aggiustate da tutti e quattro in sala prove finché pronte per la registrazione.
Gli Isolated Youth godono di una presenza scenica molto intensa, dal vivo come nei video musicali prodotti. Qualcuno di voi ha avuto altre esperienze musicali prima di Isolated Youth?
Egon: No, Isolated Youth è il nostro primo grande progetto musicale, questo sebbene ognuno di noi avesse già una certa esperienza con il proprio strumento. Penso che la chiave della nostra presenza scenica stia nel provare molto ed essere appassionati di quello che stiamo facendo.
Il video di "Safety" è eccezionale: immagino sia stato un progetto difficile da mettere insieme! Come siete riusciti ad avere l'accesso per le riprese nel castello? Quanto tempo ci avete impiegato per completarle? Esiste un messaggio particolare che volevate trasmettere al vostro pubblico attraverso questo video?
Andreas: In effetti è stata dura pianificare e preparare il tutto, per noi come per il nostro grandissimo regista Jörgen Brennicke... Ma una volta ottenuto il semaforo verde per accedere al luogo, questo grazie ad un nostro conoscente, le cose si sono svolte in maniera piuttosto veloce. Dovevamo affrontare una freddissima giornata invernale: probabilmente la situazione perfetta per la sensazione che volevamo dare ad un video nudo e crudo come il messaggio della canzone.
Se poteste scegliere di fare da opening-band per il tour mondiale di un'altra band per quale artista optereste e perché?
Axel: Abbiamo aperto per Lebanon Hanover diverse volte e, sinceramente, se dovessimo essere di supporto ad una band dovrebbero essere come loro, ossia qualcuno che ci piace sia sul piano musicale che a livello personale.
Cosa attenderci a breve tempo dagli Isolated Youth? Dovremo attendere a lungo prima di sentire il vostro album di debutto?
William: Le cose sono in movimento! Grazie per questa intervista!
ISOLATED YOUTH
STOCKHOLM SYNDROME
Interview by Martin Downing
Hailing from Stockholm, Isolated Youth have fast become one of Europe’s most exciting new post-punk bands, releasing debut EP ‘Warfare’ on 12inch vinyl with Fabrika records, February 2019. Known for their distinctly original sound, engrossing emotive vocals and intense live show, Isolated Youth are rapidly capturing the hearts of Post Punk fans across the globe with their breath of fresh air approach and youthful charm.
Welcome to Ascension magazine and thanks for doing the interview. I’ll begin by asking if you could please introduce yourselves and let us know how you came to be?
Axel: It’s me and my brother William, Egon Westberg Larsson and Andreas Geidemark that the band consist of. Me and William are brothers, and Egon and Andreas have been close to us for a long time. We came together quite naturally, all similar to each other, all originating from the cold countryside of Sweden. It did not take long until we found ourselves playing music together, and soon we felt a strong connection with each other.
You have a really great unique post-punk sound that I find quite difficult to compare, aside to feeling a strong Scandinavian vibe. What music has played an influence on Isolated Youth and contributed towards the sound you’ve formed?
William: When it comes to relationship between tones, composer Arvo Pärt is an important name. His work is brilliant.
Axel: Some other influences are past bands like Birthday Party and Velvet Underground that have inspired us, along with some Swedish artists like Stina Nordenstam and Karin Dreijer.
My first introduction to Isolated Youth was through Qual's remix of your song ‘Safety’. Both the remix and video really captured my attention. How did both come about?
Andreas: We were playing as support for Lebanon Hanover in our home town Stockholm and became good friends with them. From there on we sent our unreleased recording of ’Safety’ to William Maybelline who wanted to do a remix as ”Qual”. Luckily, he booked a gig in Stockholm not long after so we got the chance to hang out and shoot the material for what would become a music video for the remix. I had equipment enough to both shoot and edit it myself.
Fabrika records is a great record label. You must have been very happy for your first EP to be released through them given their catalogue of great acts such as Lebanon Hanover, She Past Away & Buzz Kull to name a few. How did your pairing come about and have you plans to continue working together in the future?
Axel: We opened for Lebanon Hanover in Stockholm, which resulted in us attracting Fabrika’s attention, due to Lebanon Hanover talking to them about us. When we later sent a handmade letter to Fabrika, the process was quite short. We are very happy to be working with Fabrika.
What influenced you to call your recent EP ‘Warfare’?
William: I suppose it is a call to arms in a spiritual sense… an attempt to have destruction followed by beauty.
I’ve read that you strive to be as honest as possible in your music, which is a quality I personally find an endearing trait in music. Do you feel like honesty is currently being lost and why do you find it an important factor to include? With that in mind also, are there any lyrical topics that you find yourself being very honest about?
William: All too many are evading honesty in exchange for comfort.… If the texts weren’t honest they wouldn’t rhyme with our music and I am quite sure our expression would lose its substance. My lyrics circle around emotional bonds, hopes and wishes, but also fears, threats and societal wounds. I try not to shy away from what I see and feel, in any sense.
The production on your Debut EP ‘Warfare’ is great. Where did you record and what motivated your decisions surrounding its recording and production?
Egon: We recorded "Warfare" at Studio Kvastis located in the southern part of Stockholm. Our ambition was to capture the energy from our live shows. The recording was done in one session and the majority of the instruments were recorded simultaneously to keep the dynamic of the band alive. We had the opportunity to work with some great people both in the studio and later on in the mixing and mastering process, who all understood the essence of what we were trying to create.
How does Isolated Youth approach song writing?
William: The songs are written by me and Axel in our home. We have a very close understanding of each other as if we hear the same thing before it is played. The songs are then mended by us four in our rehearsal space until they are finished.
You have a very intense presence both live and in your music videos. Have any of you been in previous bands or had experience in performance prior to Isolated Youth?
Egon: No, Isolated Youth is our first major musical project. Although all members have had experience with their respective instruments previously. I think the key is to rehearse a lot and to be passionate about what you are doing.
The video for ‘Safety’ is great and looks like it was a large project to put together. How did you manage to get access to the castle for filming and how long did it take you to complete? Was there an overarching message you were aiming to project to your audience with it?
Andreas: Yes, it took some planning and preparing together with our great director Jörgen Brennicke. But when we got a green light on the location which was through an acquaintance of ours, it went pretty fast. It was a cold winter day to cope with, but I think it works with what we wanted the feel of the video to be like. Raw and direct, as the message of our song.
If you could support one band or artist on a worldwide tour, who would that be and why?
Axel: We have supported Lebanon Hanover a few times, so if we were to support any band, it might as well be them, as we like them both personally and musically.
What should we expect to see from Isolated Youth for the rest of 2019? Do we have long to wait for a debut album?
William: Things are on the move!
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