Recensione | ROSETTA STONE "Seems Like Forever"
ROSETTA STONE
Seems Like Forever
(CD/LP/Digitale, Cleopatra Records)
Chiariamolo subito: questo non è il ritorno in pompa magna dei gotici Rosetta Stone degli anni novanta, piuttosto la controversa scelta del loro frontman e mastermind Porl King di pubblicare qualcosa di “nuovo” (ma neanche troppo) riutilizzando il suo monicker più famoso. Prodotto da Jürgen Engler dei tedeschi Die Krupps, “incastonato” in una goticissima copertina viola su nero che rimanda allo strepitoso album d'esordio “An Eye For The Main Chance”, “Seems Like Forever” altro non è che una raccolta di undici brani rimaneggiati dal repertorio di Miserylab (il progetto di Porl successivo ai Rosetta Stone). Ho amato alla follia i Rosetta Stone dei primi anni novanta, quelli che con grande astuzia avevano dato una continuazione plausibile al verbo dei Sisters Of Mercy e dei Mission, ma altrettanto ho amato i lavori in solitaria di Mr. King come Miserylab. Perché per “Seems Like Forever” Porl abbia scelto di riutilizzare il nome Rosetta Stone non so spiegarmelo, ma conoscendo un pochino il personaggio non credo per mero lucro nei confronti dei fan. Di fatto il disco suona però Miserylab, ovvero come il frutto quella one-man-band che la mente di King partorì nel 2008, prima di innamorarsi della witch-music e dare di conseguenza vita all'altro suo progetto In Death It Ends. Una cosa però è sicura: rispolverare oggi il nome Rosetta Stone fa drizzare le antenne anche a chi non ha mai sentito parlare di Miserylab e/o non conosce le mosse della band successive al successo di “An Eye For The Main Chance”. Cos'altro aggiungere? Per chi già conosce il percorso musicale di Miserylab una recensione di “Seems Like Forever” sarebbe del tutto inutile, al contrario invece per chi non l'ha mai affrontato. È tutto bello quello che accade in questo mondo colorato in nero e viola da Porl King, mi piace la scelta della voce pulita (come la usava con i Rosetta Stone prima di innamorarsi dei Nine Inch Nails e quindi pubblicare l'album “The Tyranny Of Inaction”), trovo coinvolgenti le strutture minimali capaci di mettere genialmente in risalto sia i singoli suoni dei brani sia il loro risultato organico. “Children Of The Poor”, “People”, “Making A Bomb”, “What Is The Point?” (per citarne qualcuna); le canzoni sono tra le migliori prodotte come Miserylab, dunque impossibile sbagliare il bersaglio. In conclusione: “Seems Like Forever” non è il ritorno dei Rosetta Stone, ma quello dell'anima più genuinamente “wave” e “darkeggiante” del suo creatore. Voto: 9,5/10
https://rosettastoneuk.bandcamp.com/
https://cleopatrarecords.bandcamp.com/