Recensione: VR SEX "Human Traffic Jam"

VR SEX "Human Traffic Jam" (lp, cd, Dais Records)

Trio che annovera anche Andrew Clinco di Drab Majesty, Vr Sex è un progetto (usando le sue stesse parole), di "provocatori audio-visivi, che utlizzando elementi death rock, synth punk, post-punk, ambient, ed ethereal, vuole porre attenzione sulla tecnologia ed in particolare sui suoi effetti deleteri nella nostra società. La tecnologia doveva essere uno strumento al servizio dell'umanità per combattere la fame e le malattie e per facilitare la vita, la cultura e l'innovazione. Invece ci troviamo impantanati in un labirinto digitale da cui solo pochi sembrano interessati a trovare una via d'uscita". Questo quindi il concept su cui poggiano le nove tracce di "Human Traffic Jam", disco che attraverso la moltitudine di stili musicali sopra citatti, cerca di condurci fuori dal labirinto tecnologico della società moderna o almeno segnala il problema, con testi che parlano di perdita di autonomia decisionale a causa dei social media ("Psycho Cybernetiks"), declino delle interazioni umane, ecc... Tornando a discorsi più prettamente musicali, il disco si apre con l'efficace "Surrender", dove indubbiamente i richiami stilistici a Drab Majesty si fanno sentire, idem dicasi per "Sacred Limousine", due brani (non a caso scelti per anticipare il disco), in cui la darkwave del progetto principale di Andrew Clinco si avverte in maniera decisa. Inizia con cadenze minimal-synth "Downgrade", che nel refrain si evolve su toni più frenetici che divengono espliciti in "Maiden China", un altro dei punti di forza del disco, con "Facts Without Faces", uno dei pezzi che, a livello di testi, pone maggiormente l'accento sugli effetti negativi dei social media. Chiusura affidata gli otto minuti della strumentale "Corridor". Disco interessante, ambizioso (e forse leggermente pretenzioso); per quanto mi riguarda, un discreto aperitivo in attesa del nuovo album di Drab Majesty. Voto: 7,5/10

www.daisrecords.com