Recensione: Second Still "Violet Phase"
SECOND STILL "Violet Phase" (lp, cd / Fabrika Records)
Terza release per i californiani Second Still, ora approdati sulla label greca Fabrika Records. "Violet Phase" è il secondo album dopo l'omonimo debutto del 2017 e l'Ep "Equals" dello scorso anno. Le otto tracce del disco restano sostanzialmente fedeli alle sonorità darkwave che ce li hanno fatti conoscere; solo in alcuni brani si evidenzia una svolta (parzialmente) elettronica nel sound del trio americano, che qui si affida maggiormente ai synths rispetto alle chitarre (si ascoltino sopratutto i brani che aprono le due facciate del disco, rispettivamente "Mouse" e "The Future"); un terzo step creativo, per una band che agli esordi suonava molto "alla Cocteau Twins, mentre la voce di Suki continua a pagare pegno a quella di Siouxsie Sioux (si ascolti sopratutto "New Violet", uno dei migliori brani dell'album). Ottima "Double Negative", dal ritmo incalzante, mentre la chiusura del lato A viene affidata alle atmosfere introspettive di "Spiders & Spies". Oltre alla già citata "The Future", dal piglio maggiormente "elettro", il lato B mette in evidenza "Eternal Love" e la conclusiva "Idyll"; entrambe prossime al sound che ci ha fatto conoscere ed apprezzare la band americana. I Second Still fanno centro anche con questo secondo album (seppur meno trascinante rispetto al primo) che pur restando con le radici ben piantate nella darkwave più canonica, dimostra la voglia e la capacità di saper dare anche nuove sfumature al proprio sound, non limitandosi a produrre mere fotocopie. Voto: 7,5/10
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