Recensione | Golden Apes: "Kasbek"
GOLDEN APES
Kasbek
(CD/LP/Digitale, Aenaos Records)
Con “Kasbek”, album che coincide con il ventesimo compleanno della gothic-band berlinese, i Golden Apes si ripresentano al pubblico esaltando il lato più romantico e intimista della propria personalità. Meno aggressivi che nel precedente “M Ʌ L V S” (tra i miei album preferiti del gruppo), i Golden Apes del 2019 si concentrano più sulle proprie emozioni che su un'urgenza comunicativa così “come da primo morso”, ossia fatta di ritornelli ammiccanti e epici giri di chitarra gotici. Non a caso la band ha infatti scelto di recarsi virtualmente alle pendici del monte Kasbek, ai confini tra la Russia e la Georgia, dove gli Dei incatenarono la figura prometeica di Amirani per avere rubato loro il fuoco consegnandolo ai mortali. Le dodici storie dipinte dai Golden Apes si stagliano su uno sfondo cupo e misterioso, pregno di un romanticismo forte, esplicito. Sincero atto d'amore per quelle decadenti ballate dark berlinesi che anni indietro abbiamo imparato ad apprezzare prima con Dreadful Shadows poi con Scream Silence e Zeraphine, “Kasbek” è un lavoro che riesce a non annoiare l'ascoltatore sebbene i suoi movimenti lenti. “Oblivion” e “Deliverance” sono tra i brani che mi hanno emozionato di più ma, data l'uniformità di stile tra le canzoni, ritengo qualsiasi scelta (compresa la mia) del tutto personale. Voto: 7,5/10
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