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Recensione | Nairod Yarg: "Nayrod Yarg"

Nairod Yarg

Nairod Yarg

(LP/CD/Digitale, autoproduzione)


Canzoni brevi e d'impatto: questa è la formula che hanno scelto i Nairod Yarg (Dorian Gray scritto al contrario – nda) per raggiungere il proprio obiettivo. Parliamo di un album d'esordio dove il post-punk è trattato equamente tra rumore rabbioso e melodie struggenti, dove la tradizione del genere è sottoposta con lucidità e accuratezza ad un'attualizzazione di stile doverosa ma non forzata. La band transalpina fa davvero tutto molto bene in questo debutto, ed è cominciando con la ruggente “The Garden” (una manciata di minuti tra post-punk alla Chameleons e indie-rock alla vecchia maniera degli Editors) che, mostrando unghie affilatissime, graffia subito il cuore dell'ascoltatore. Le canzoni proposte (tra le quali due scritte da Sandrine Cognet, negli anni novanta bassista della meteora coldwave dei Mémoires d'Automne), seppure molto diverse tra loro, sono tutte rivolte a uno stesso pubblico che di certo romanticismo musicale ne ha fatto una malattia. Mosaico multicolore sul quale si incastrano perfettamente tra loro tessere musicali diverse tra loro (passiamo dall'indie-rock elettronico di “The Rhum & Me” a una “Angry Radio” ai confini tra punk e rumore alla A Place To Bury Strangers) l'album rappresenta uno dei debutti più emozionanti della stagione post-punk del 2019. A buon intenditore poche parole: questo è un album che vale la pena possedere. Out il 26 settembre! Voto: 8,5/10


https://www.nairodyarg.com

https://www.nairodyarg.com/music/


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