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Intervista: THE LUST SYNDICATE

Messi (momentaneamente) da parte i panni di Spiritual Front, Simone Salvatori indossa quelli (maschera compresa) di The Lust Syndicate, progetto di matrice industrial dal punto di vista musicale e di forte denuncia sociale per quanto riguarda i testi ed il concept. Una proposta ben diversa sia da quella del suo “main project”, che da quella di Morrissey e degli Smiths, che sta impegnando da tempo Simone ed i suoi musicisti, sia in ambito “live” che in studio. Ad alcuni mesi dalla pubblicazione dell’album “Capitalism Is Cannibalism” (recensito a suo tempo anche da Ascension Magazine) abbiamo scambiato due chiacchiere con Simone per conoscere meglio il suo nuovo progetto.

1. Come nasce l'idea di creare un "progetto parallelo" a Spiritual Front... ammesso che tu intenda The Lust Syndicate come progetto parallelo, o lo intendi invece come un'entità totalmente separata dal tuo "main project"?

Volevo dedicarmi a qualcosa di differente, sia a livello di testi che a livello di suoni. Tuttavia i due progetti, pur se distinti obbediscono ad una stessa esigenza, quella di raccontarsi e di raccontare, di affrontare la vita; il conflitto con sé stessi, in Spiritual Front , ed il conflitto con il resto del mondo, cioè The Lust Syndicate. Credo che siano comunque legati dalla stessa anima, dagli stessi conflitti. Uno si rivolge all’interno e l'altro all’esterno.

2. Ci conosciamo da anni e, se la memoria non ci ha tradito, già ai tempi di “Armageddon Gigolo” di Spiritual Front avevi per la testa un tuo progetto di musica industriale. Sbaglio o no? Come mai hai quindi dovuto aspettare così tanto prima di portare a termine The Lust Syndicate?

Si, è vero, è da anni che cerco di trovare il tempo per un progetto parallelo, qua e là negli anni passati tentai ma senza mai dedicarmici in modo appropriato, il tempo è sempre tiranno! Dopo “Amour braque”, mi sono imposto di iniziare qualcosa di differente, sia per i suoni che per i contenuti, ho avuto la possibilità di acquistare strumentazione nuova, di concedermi qualche ora in più per degli esperimenti vari, ma anche avere a fianco Fabio Colucci, che negli anni addietro ha collaborato con me su tutti gli album degli SF ed ha fatto sì che questo progetto prendesse forma definitivamente

3. Quali sono (se ci sono) i progetti musicali che hanno influenzato il sound di The Lust Syndicate?

Senza dubbio Test Dept, Coil, Suicide, Einsturzende Neubauten, Spk, Psyche, Throbbing Gristle, Consumer Electronics, Haus Harafna e molta roba synth pop anni’80.

4)Tra gli ingredienti protagonisti del vostro sound spicca sicuramente l'uso nudo e crudo delle percussioni... Un nostro comune amico (Tomas Pettersson di Ordo Rosarius Equilibrio) per anni ha fatto dell'uso crudo delle percussioni tra le fondamenta del suo progetto... Sebbene The Lust Syndicate e Ordo Rosarius Equilibrio siano due cose completamente diverse tra loro non è che Tomas ti abbia un pochino influenzato? (Non parlo di musica, ma di strumenti nudi e crudi)

Mi spiace deluderti ma ORE non può essere menzionata tra le mie influenze; battono altri territori sia musicali che concettuali. Innegabile però che veniamo entrambi dalla stessa area, probabilmente quello potrebbe far sì che qualche suono, qualche soluzione sonora possa trovare un punto d’unione o una vaga somiglianza, ma nulla di più. Possono esserci con SF, ma non penso ce ne sia alcuna con Lust (forse il nome??)

5) Perché le maschere? Quale metafora si nasconde dietro alla scelta di presentarvi con il viso coperto da una maschera? Non credo sia solo un mero espediente scenico... Perché “nascondersi dietro una maschera”? Come diceva Oscar Wilde “ogni uomo mente, ma dategli una maschera e vi dirà la verità”. Nel nostro caso credo funzioni proprio il contrario: la vita di tutti i giorni ci costringe a portare una maschera, a confondersi con la massa, ma seguire i gusti della maggioranza, ad adorare gli stessi dei, e ad odiare gli stessi nemici, ci obbliga a confondersi con un unico flusso di pensiero e d’azione. L’uso della maschera sta ad evidenziare la totale spersonalizzazione in cui viviamo, la perdita totale dell’identità, l’umiliazione della nostra anima.

6) The Lust Syndicate si propone come progetto non solo musicale, ma (correggimi se sbaglio) anche politico, contraddistinto da forti critiche al capitalismo ed alla globalizzazione. Anche se non sono argomenti brevi e leggeri, esponici meglio i tuoi pensieri a riguardo.

Non sbagli affatto, anzi! Nasce proprio dall’esigenza di esporre una visione politica alternativa, la visione di un mondo che possa essere libero, equo, reale. Siamo costantemente bombardati di notizie pilotate, un flusso d’informazioni ci distrugge il cervello influenzandoci verso scelte innaturali, e non ti parlo di scelte campate in aria o se diventare goth o punk o dove andare a cena questo weekend, ma di scelte che andranno ad incidere direttamente sulle nostre vite in termini economici, di salute etc.ci sono grandi gruppi finanziari che hanno un potere enorme, tanto grande da influenzare le scelte dei governi di mezzo mondo ( e non ti parlo di nazioni tipo il Ghana o Burundi) ma di paesi occidentali, che decidono cosa mangerai, di cosa ti ammalerai, cosa imparai o come morirai. Non sono i ‘complotti’ di cui i stolti parlano quando non sanno come argomentare i fatti che stanno realmente accadendo, ma ci sono nomi, cognomi, a cui fare riferimento, per esempio: gruppi come la Vanguard o Black rock (che poi sono sempre gli stessi infami) ti basterà vedere cosa posseggono questi gruppi per poi unire i puntini e capire che esiste ancora un elite di potere ben motivata a non cedere nemmeno un centimetro del loro territorio a favore di noi poveri reietti in cerca di democrazia e opportunità. Ti basterà fare una ricerca un po’ più approfondita per capire chi gestisce il 90% della ricchezza, per capire che la maggior parte di tutto ciò in cui crediamo è falso, che la maggiora parte delle storie a cui crediamo sono false. Ma è difficile da accettare ed ancora più difficile è farlo accettare gli altri, preferiamo essere ingannati, vogliamo continuare la nostra vita in catene.

7) Globalizzazione, capitalismo, comunismo, fascismo, destra, sinistra, centro, opposizione, maggioranza... Spiritual Front cantava: “Tutte le uniformi sono merda, tutti gli ideali sono merda”... Il tuo punto di vista è cambiato oppure no? Sei rimasto “l'angelo bastardo” di allora o no?

Sì, nulla è cambiato. È cambiato solo il modo di affrontare la questione. Gli ‘ideali sono merda” perché se affrontati nel modo sbagliato non fanno altro che alimentare un conflitto tra gli ultimi che porterà frutti e danari solo all’elite finanziaria. Una massa di gente in perenne lotta tra loro che si uccide per delle briciole è proprio quello che serve ai signori del globalismo per avere sempre più potere e controllo, quell’esercito di riserva disposto a lavorare per pochi spicci e strisciare ai piedi del padrone. La globalizzazione serve a questo: ad avere carne fresca da sfruttare, disperati disposti a tutto pure di sopravvivere, troverai sempre uno più bisognoso e miserabile di te pronto a farti il culo, la competitività al ribasso, la delocalizzazione delle imprese. La contrazione dei salari, la riduzione dei diritti sindacali e via discorrendo, questa è la globalizzazione, non le stronzate tipo Benetton o la favoletta del villaggio globale dove tutti si amano, dove bianchi e neri camminano mano nella mano verso un futuro radioso, questo è solo propaganda per farci accettare le catene del capitalismo neoliberista. Le persone vivranno in pace solo se ci sarà giustizia ed uguaglianza, non dove l’1% della popolazione detiene quasi tutta la ricchezza del globo, dove un elite di banchieri apolidi e signori della finanza decide sulla vita e sulla morte di miliardi di persone. Le manifestazioni in piazza, le bandierine, i partitucoli che si fronteggiano per conquistarsi la poltrona, sono solo cazzate per distrarci dal vero potere.

8) Vedo che, almeno per ora, tutti i concerti che hai in programma sono all'estero e non in Italia? E' solo questione di tempo o non hai ancora ricevuto richieste perché forse il tipo di sonorità di Lust Syndicate è meno "appetibile" per il pubblico italiano? (P.S. nel frattempo sono state confermate le prime due date italiane per Lust Syndicate)

Qualcosa si sta muovendo anche qui. Stiamo organizzando. C’è stato subito più interesse all’estero, questo è vero, ma sono fiducioso, qualcosa di buono succederà anche qui.

9) Qual’è stata la reazione del pubblico ai concerti tenuti ad oggi?

Il live set è abbastanza intenso: le maschere, i visuals, quel tipo di drumming, rendono il concerto unico, allo stesso tempo un’esperienza corale e a tratti anche rituale, in cui chiunque puoi riconoscersi come vittima di questo sistema marcio e senza misericordia, senza futuro. Le persone hanno amato il nostro set perché hanno riconosciuto qualcosa di vero, di vissuto nei nostri testi, nel nostro modo d’intendere la musica

10) Lust Syndicate è seguito dagli stessi fan di Spiritual Front o ha un seguito più prossimo al genere industrial?

Chiaramente la prima ‘ondata’ di supporters proviene dal territorio SF, e altrettanto chiaramente, non tutti gli aficionados del suono SF apprezzano Lust. Nuovi fans si sono avvicinati alla proposta di Lust, chi per via dei suoni più industrial, chi per via dei contenuti più politicizzati

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