Recensione | Cenizas : "Not Even Ashes"

CENIZAS

Not Even Ashes

(CD/Digitale, Swiss Dark Nights)

La Swiss Dark Nights ci riporta un'altra volta ai piedi delle Ande, esattamente in Perù, per un altro atto gotico consumato tra antichi rituali magici da cercare tra le coordinate di Nazca, Chan Chan e l'imperiosità delle geometrie di Machu Picchu. “Not Even Ashes” (non un album vero e proprio ma una raccolta di brani precedentemente usciti solo in formato digitale, qualche inedito, etc) supera di gran lunga la ristampa di “Demo 1995” dell'anno scorso (sempre per Swiss Dark Nights). È un dark-sound estremamente originale, autoctono, quello che si scopre tra le trame di “Not Even Ashes”: non il solito rimando a Bauhaus, The Sisters Of Mercy, The Cure, Christian Death o Fields Of The Nephilim di cui ha sempre sofferto un buon 80% della scena gotica sudamericana. “Not Even Ashes” è un'elegante passerella di mid-tempo sinistri, atmosfere da inferno dantesco raffigurate con corde di basso e chitarra, una vocalità (peraltro ottima anche la pronuncia inglese) tra il graffiante e l'evocativo. È la prima volta che un gruppo peruviano riesce a rapirmi il cuore, come con il suo malato suono dolce-amaro, come con la sua spiccata personalità. “Hidden Voices”, per citare uno tra i miei incubi prediletti della raccolta, propone un'oscurità lacerante, cimiteriale, cara alla tenebrosa scuola American Gothic di fine ottanta. Un'originalità di proposta, certo, non da raduni mainstream, che sorprende anche l'ascoltatore più preparato in materia dark e che, nell'epilogo del lavoro, trova ospite la voce “curtis-iana” di Michael “Carrodus” Aliani (ovvero il primo cantante degli australiani Ikon). Se l'ascolto gratis su Bandcamp è obbligatorio, invece altamente consigliato è l'acquisto del CD. Voto: 8/10

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