Recensione | I Ragazzi Del Massacro : "I Ragazzi Del Massacro"
I RAGAZZI DEL MASSACRO
I Ragazzi Del Massacro
(LP/Digitale, autoproduzione)
I Ragazzi Del Massacro rappresentano l'apice della vena compositiva (e di interpretazione) di Davide De Santis (vero e proprio frontman del gruppo), artista a tutto tondo della scena underground milanese, da oltre un ventennio promotore di attacchi musicali intelligenti e anticonvenzionali. Esaurite da tempo le pulsazioni cibernetiche dei Der Blaue Reiter (erano gli anni novanta), più recentemente soddisfatta la voglia new-wave di Cineteca Meccanica, Davide riscopre oggi l'amore e l'attitudine per quel rock irruento e sanguigno che aveva parzialmente già affrontato con gli U-Bahn Enfants (dal cui repertorio i Ragazzi Del Massacro ripescano “Partners In Crime”). Il risultato è un album di rock crudo ma fresco, tra post-punk, garage, settanta e ottanta, che porta con sé il profumo dell'asfalto bruciante di una metropoli che vive, cambia, muore, a volte rinasce. Un disco d'esordio coeso, ma anche colmo di sfumature diverse, con brani che sanno di quella voglia di distruzione che caratterizzava il primo Nick Cave, ed altri nei quali si cerca di fare a brandelli il dream-pop come sotto ai colpi inferti dalle mazzate della vita. Un debutto scoppiettante, contraddistinto anche per un affascinante rincorrersi e poi allontanarsi tra Suicide, Cave, Cash, new-wave, shoegaze, proto-punk. Influenze dunque molteplici quelle di questo ensemble milanese (in “The Queen Of Planet Fog” ho persino risentito schegge di The B-52s e Talking Heads): scelte precise di un gruppo che dichiara di avere cercato di calare nelle atmosfere noir della Milano di oggi quelle che erano state le pulsioni musicali di fine anni settanta, come di una Berlino ancora divisa dal Muro e di una Londra bruciata dal punk. Personalità? Da vendere! Voto: 9/10
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