Recensione | B-F-G : "Out Of The Darkness Into The Light"
B-F-G
Out Of The Darkness Into The Light
(CD/Digitale, Attica Records)
Nel 1986, dopo avere ascoltato una prima versione demo di quello che sarebbe poi diventato il singolo d'esordio dei B-F-G, è Peter Hook stesso ad invitare i nostri ad aprire per il tour estivo dei New Order. A guadagnarsi le simpatie del bassista dei Joy Division è l'impeto di un ibrido sonoro tra “classico” post-punk mancuniano e gotico in odore di Theatre Of Hate, UK Decay, Killing Joke, Play Dead e Southern Death Cult. La favola dei BFG dura 3-4 anni, giusto il tempo di pubblicare due album e una manciata di singoli, per poi ritirarsi nell'oblio per oltre un ventennio. La fenice rinasce dalle proprie ceneri solo nel 2016 per mano del batterista Mike Simkins (che ricordiamo nei Lavolta Lakota al fianco di Billy Duffy dei The Cult) con il supporto del cantante originale B.J. Williams e un manipolo di nuovi espertissimi musicisti. La reunion di Berlino del 14 ottobre 2016 è un fulmine a ciel sereno: della serie “no, non ci libereremo mai degli anni ottanta”! “Out Of The Darkness Into The Light”, registrato dal vivo tra Berlino, Friburgo e Düsseldorf, raccoglie su un unico supporto fonografico tutta la storia dei BFG come rivista e potenziata dal vivo trent'anni dopo. Il risultato ottenuto è impressionante, per un disco dal vivo che nel segno di una nuova gioventù rispolvera veri e propri classici del genere positive-punk come “Love Grind”, “Unsure She Said”, “Paris” (il primo singolo della band del quale parlavamo agli inizi), “Anonymous”, “Myth Club”, etc. Ascolto/acquisto imprescindibile per chiunque avverta ancora oggi un brivido quando legge di titoli come “Moya”, “Do You Believe In The Westworld?” o “The Wait”. M-A-G-N-I-F-I-C-O! Voto 10/10
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