Recensione | MIKE YORK + RËVEREND GONZ : "Split"
MIKE YORK + RËVEREND GONZ
Split
(LP/Cassetta/Digitale, autoproduzione)
Ci troviamo al cospetto di un lavoro, volutamente distinto in due parti diverse così come nel formato su vinile o cassetta, pregno di atmosfere plumbee e strutture gotiche con la “G” maiuscola. Parliamo di caratteristiche che rimandano ai primi anni novanta tedeschi e a certi passaggi per gli inferi di Fields Of The Nephilim e Garden Of Delight. Non a caso, Mike York proviene proprio dalla prima formazione dei Garden Of Delight: un musicista che non ha mai rinnegato i paesaggi sulfurei del suo passato e che è tuttora attivo con gli Sweet Ermengarde. In coppia con lui, altro personaggio “esoterico” della migliore stagione gotica teutonica, alla voce, c'è “il reverendo Gonzo”. Il nome di Pedrag “Gonzo” Vulin credo non vi ricorderà molto, ma è quando la sua voce inizia a farsi largo tra le note di “Claustrophobic” che la nostra memoria dark comincia a macchinare. È una voce che pare avere già ascoltato altrove in qualche altra band tedesca degli anni novanta, ma sfugge il riferimento preciso. Nella mente si materializzano gli spettri delle ballate più diaboliche dei primi Love Like Blood di Yorck Eysel ma (attenzione!) anche se il binomio “Gonzo/Love Like Blood” è giusto, stiamo parlando di due cantanti diversi. Gonzo, per farla breve, è stato il singer dei Love Like Blood (prima che i Nostri diventassero famosi) ai tempi della cassetta “Anthology Of An Agony” che, tra le altre cose, conteneva prime versioni di “Johannesburg”, “Dear Catherine” e “Dying Nation”, appunto eseguite e SCRITTE dal nostro reverendo. Anche più avanti, quando “il reverendo” lasciò i Love Like Blood, il carismatico York pubblicò sui suoi dischi diverse canzoni composte dal suo predecessore: “Within The Realm Of A Dying Sun”, “Apathy And Boredom”, “Out Of Sight”, “Doomsday”, “Swordily”. Il resto è storia recente, con la pubblicazione di questo EP di otto brani (tutti eseguiti a quattro mani da Mike e Gonzo): quattro brani originali composti da York sulla prima facciata e quattro cover di altri artisti come scelte insieme dai due sull'altra. Il lato A, come già detto, è molto vicino alle primissime cose dei Love Like Blood, ovvero quelle più tenebrose e meno rockettare che ne caratterizzarono gli esordi: goticissimo! La scelta ricaduta sulle cover è molto intrigante e affatto scontata (specie nei casi di “Decapitated” dei Broken Ones e “Don't Want To Know If You Are Lonely” degli immensi Hüsker Dü). La goticizzazione del brano dei Broken Ones (band hardcore formata dai fratelli Roberts dopo essersene andati dai Discharge) è a dir poco geniale, non solo perfettamente riuscita, ma ficcante, memorabile. La reprise di “Company Of Justice” dei Play Dead (tra i miei beniamini dell'epopea post-punk anni ottanta) è invece buona, intrigante, ma un pochino troppo moscia rispetto l'originale (stesso trattamento che Mike York e Rëverend Gonz hanno riservato anche a “One Millionth Happy Customer” di The Cassandra Complex). Nel complesso un lavoro fuori moda (i Love Like Blood di Gonzo non raggiunsero mai il successo della formazione con Eysel alla voce) ma, forse proprio per l'atipica scelta di suoni e umori, vibrante e davvero alternativo. Voto 8,5/10
https://mikeyork-projects.bandcamp.com/album/mike-york-r-verend-gonz-split
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