Recensione | BURNING GATES: "Rarities"
BURNING GATES
Rarities
(Digitale, Swiss Dark Nights)
La forza dei Burning Gates sta nell'essere sempre riusciti a esorcizzare i propri demoni interiori con rabbia, immediatezza e sincerità anziché, come molti altri colleghi, seguendo percorsi onirici privi di anima e personalità. Sebbene volutamente indebitati con Fields Of The Nephilim, Killing Joke e New Model Army, i Burning Gates hanno sin dai primissimi passi messo in mostra un suono caratteristico e puro che, come testimoniato con il trascorrere degli anni, ha permesso loro di riscuotere un buon successo a livello internazionale. “Rarities” percorre dunque venticinque anni di chitarre acuminate, ritmiche sfrenate e romanticismi d'urto attraverso versioni differenti di brani propri e cover di altri artisti come nel tempo disperse tra compilation e svariate altre pubblicazioni. Il viaggio comincia con una versione edit di “Nel Profondo” (testimonianza degli esordi in lingua italica del gruppo) e si conclude con una granitica reprise di “Train” dei Sisters Of Mercy; il tutto passando attraverso perle di rara bellezza rock-oscura quali “Grain Of Sand”, lo strepitoso tributo a Bowie di una arrabbiatissima “Time Will Crawl” o (pezzo sinora rimasto nascosto ai più) una cover davvero ben riuscita di “The Drowning” dei Christian Death. “Rarities” è un bellissimo “modo diverso” di leggere la storia del migliore gruppo di purissimo gothic-rock che l'Italia abbia mai esportato. Voto: 10/10
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