Recensione; Sonsombre "One Thousand Graves"
SONSOMBRE “One Thousand Graves”
(cd, Cleopatra Records)
Batte il ferro finchè è caldo Brandon Pybus, alias Sonsombre, ovvero il nuovo alfiere del gothic-sound “duro e puro”, che a soli sette mesi dal precedente “The Veils Of Ending” realizza il nuovo “One Thousand Graves”, terzo album della discografia del progetto americano. Forte del successo del disco precedente, il nuovo album esce per la prestigiosa Cleopatra Records, offrendoci undici brani che stilisticamente non offrono nulla di nuovo: gothic-rock per oltranzisti del genere, sulla scia di nomi tutelari come i connazionali The Wake o i britannici The Sisters Of Mercy, Fields Of The Nephilim e Nosferatu. Classica impostazione vocale cavernosa, possenti riff di chitarra, basso incalzante, grafica cimiteriale, testi plumbei e decadenti: gli ingredienti classici del genere ci sono tutti, per un disco ovviamente omogeneo nel suo sviluppo, ma che mette comunque in evidenza brani come la title-track, “Fire”, “Lights Out” ed “Highgate” (aperta da un organo che le conferisce un minimo di originalità rispetto agli altri brani). “One Thousand Graves” è una certezza per gli amanti del genere, gli altri si mantengano a debita distanza. Voto:8/10
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