Recensione: ROME "The Dublin Session"
ROME “The Dublin Session”
(lp, cd / Trisol)
Se il termine “neo-folk” è stato usato a volte a sproposito per descrivere la musica di Rome, data l’ampiezza della proposta musicale del nostro, in questo “The Dublin Session” ci sta tutto, visto che il materiale prodotto dal prolifico Jerome Reuter in questa sua trasferta irlandese, attinge a piene mani alla musica tradizionale dell’isola di smeraldo, miscelandolo con la sua vena cantautoriale/apocalittica. Emblematiche in tal senso, “Antenora”, secondo brano dell’album, (aperto dalla minimale e con titolo in gaelico, “Gair Na Lionn”) tipica ballad irlandese eseguita anche con l’ausilio di strumenti tradizionali e “Holy Ennui”. Meravigliosamente malinconiche sono “Europa Irredenta” e “Slash’n’burn”, mentre “Vaterland” fa riemergere l’anima più antica di Rome; si tratta in definitiva dei tre brani che preferisco nel contesto di un disco gradevole ma che classifico comunque “minore” (sia per qualità complessiva che per minutaggio) nella discografia dell’artista lussemburghese. Voto: 7/10
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