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Recensione: DILK "Hardship"

DILK “Hardship”

(cd, Cold Transmission)

DILK, è un trio di Madrid, al suo album d’esordio con “Hardship”, pubblicato dall’attivissima Cold Transmission, vera “talent scout” della scena oscura internazionale. Le dieci tracce del disco si snodano lungo coordinate elettro/cold-wave indubbiamente piacevoli, per un disco dalle sonorità e dal mood piacevolmente “vintage” (si veda anche la copertina). Si parte con l’ossessiva “Permafrost”, che per arrangiamento ed uso della voce mi ricorda molto gli She Past Away, ma è la successiva “RIP” a far decollare l’album, grazie ad un’ottima linea melodica e ad una bella sezione ritmica. Tale connubio è uno dei punti forza del trio spagnolo, ribadito anche nella successiva “Pluto”, immediata, fresca e coinvolgente, non a caso scelta come singolo. Le luci si abbassano per “Graveyard Orbit”, uno dei migliori brani del disco, caratterizzato da una bassline ossessiva e da un mood particolarmente cupo. Ottima anche la successiva “Leave It For Tomorrow”, a suggellare una prima metà del disco veramente ottima. Meno convincenti a mio avviso le cinque tracce successive, ma nel complesso “Hardship” è un esordio più che buono, che declina la coldwave sia attraverso espressioni più synth(etiche), sia attraverso forme più prettamente post-punk per basso e chitarra. Voto: 7,5/10

https://dilk.bandcamp.com/album/hardship

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