Recensione | Dead Souls Rising : "Isadora"
DEAD SOULS RISING
Isadora
(Digitale, autoproduzione)
Lo scorso novembre, vent'anni dopo la pubblicazione della raccolta “Clepsydre 1993-1999”, i Dead Souls Rising si sono rifatti vivi con un nuovo album. “Isadora” (questo il titolo dell'ultima fatica dell'ancora affascinante Alastrelle e del suo fido scudiero Sébastien Ficagna) è un grande tuffo nostalgico in quei gotici anni novanta che, sebbene avvezzi ai synth e alle strutture elettroniche, ancora non erano contaminati da istinti EBM, future-pop o “techno-logica”. Al momento disponibile esclusivamente in formato digitale, ma a quanto pare presto rilasciato su CD o vinile, “Isadora” rispolvera magie, suoni e umori classici di quell'epoca oscura da troppi dimenticata. Inizio in grande stile con una title-track pulsante di un basso inferocito, di una meravigliosa e stregata voce femminile, di una ritmica spinta e possente: “Isadora” è una bruciante partenza in pole-position per traguardi oscuri e decadenti. La voce di Alastrelle a volte ricorda quella di una Siouxsie innervosita, altre quella di una Isabelle Dekeyser (ve li ricordate i belga The Breathe Of Life?) meno fata e più strega. Pezzi come “Lamento”, una sorta di darkwave dal mood morriconiano, si distinguono per la sensualità (tutta colpa della voce di Alastrelle!) e l'originalità, mentre brani come “Overthink” o la già citata title-track impressionano per l'immediatezza. Dead Souls Rising, bienvenue à nouveau! Voto 8,5/10
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