Recensione: Wear And Tear | Petrolio & Juko Araki - "Omen 30032019"
Wear And Tear | Petrolio & Juko Araki - "Omen 30032019" (Hellbones Rec., Toten Schwan Rec.)
Uno split tra due identita' o, per meglio dire, due minialbum in uno. Si inizia con Wear And Tear, tre lunghi brani molto interessanti. Si sente che Davide Bacci, man behind the work, é un fan di John Carpenter partendo subito alla grande con il suo "Astral Void In A Black Cave" che sembra la versione aliena di Distretto 13, Le Brigate Della Morte con l'incalzare e la tensione ben presente. Si prosegue con il piu' ambientale "Ancient Abyss", una sorta di drone spazio temporale a forma di Dalek che si muove come una medusa, gonfiandosi e pompando acqua per muoversi. Il terzo, "Omen", ritorna su sonorita' alla 1997, Fuga da New York con tappeti di bassi synth tra atmosfere sospese. Un'ottima sorpresa!
Enrico "Petrolio" Cerrato si avvale stavolta della collaborazione della polistrumentista giapponese Yuko Araki. Il classico sound del musicista astigiano é arricchito e appesantito da un magma di frattaglie industriali uscite da Tetsuo, l'Uomo d'Acciaio: ne viene fuori una perfetta soundtrack ove l'ascoltatore si libera dai suoi incubi catartici. Enrico e Yuko catturano l'anima siderurgica del paesaggio suburbano esplodendo in un connubio di suoni pesanti e grevi: la liquidita' melmosa solita di Petrolio qui é tremendamente asfissiante e sfocia nella conclusiva, bellissima, "Strappi", cadenzata da un tamburo annunciante una spasmodica attesa... Voto 8/10
https://hellbonesrecords.bandcamp.com/album/wear-and-tear-petrolio-yuko-araki-omen-30032019
https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-115-omen-30032019