Recensione: Corde Oblique "The Moon Is A Dry Bone"
CORDE OBLIQUE “The Moon Is A Dry Bone”
(cd, Dark Vinyl Records)
Ottavo album per il progetto partenopeo capitanato da Riccardo Prencipe, attivo da ormai quindici anni. “The Moon Is A Dry Bone” si articola in undici tracce (tra queste “Temporary Peace”, cover degli Anathema) dove le consuete sonorità folk/neoclassiche si intrecciano con qualcosa di nuovo: l’ormai ben delineata identità sonora di Corde Oblique è questa volta agitata da un’attitudine più estrema e spregiudicata che porta alla genesi di un nuovo genere che la band stessa ha definito “folk-gaze”, ovvero un miscuglio tra neofolk e shoegaze. Disco impreziosito dalla presenza di ospiti prestigiosi, che non necessitano di presentazioni, come Andrea Chimenti e Miro Sassolini, sul fronte della musica “alternativa” italiana, mentre per gli amanti del teatro c’è un’attrice del calibro di Maddalena Crippa ad interpretare il testo de “La casa del ponte”. Il violino di Edo Notarloberti rimane, per chi come me ama questo strumento, una delle peculiarità principali del sound di Corde Oblique, unitamente alla maestria di Riccardo Prencipe alle chitarre ed a testi di spessore poetico che indugiano sulla storia dell’arte italiana e su un Sud “selvatico e talentuoso”. Tra i brani mi piace ricordare “Il Terzo Suono” (dove troviamo Miro Sassolini”), ”La Strada” (dove è invece presente Andrea Chimenti),”Le Grandi Anime”, la già citata cover degli Anathema e Le Torri di Maddaloni”, che rimanda ai Dead Can Dance della fase etnica. Disco di notevole spessore artistico che conferma Corde Oblique come uno dei progetti più raffinati e talentuosi , esponenti di un’espressione artistica a 360°. Voto: 8/10
https://cordeoblique.bandcamp.com/album/the-moon-is-a-dry-bone