top of page

Recensione | In Isolation : "Shards"

IN ISOLATION

Shards

(Digitale, autoproduzione)


“Super-gruppo” di cinquantenni che negli anni novanta sono stati veri e propri protagonisti della scena goth inglese (Ryan Swift era il cantante degli Emma Conquest, John Berry il chitarrista degli eccellenti Die Laughing, Tony “Ghost” Hankins il responsabile delle serrate chiusure di batteria post-punk dei mitici Every New Dead Ghost, Mike Sinclair un ottimo bassista che aveva girato per più gruppi), gli In Isolation realizzano via Bandcamp il secondo album della propria “rimpatriata”. Si rimescolano tra loro le influenze di quando erano ragazzini (la New-Wave e il Post-Punk), suoni che hanno vissuto e suonato al tempo (il goth) e le più recenti muse ispiratrici indie-rock di Editors, Block Party, White Lies e The Cinematics. “Shards” appartiene agli ottanta, come ai novanta e ai trottanti duemila. I musicisti sono tutti sulla stessa pagina, senza presunzione di inventare nulla ma armati di una passione che azzera generi e stili. La cover di “She's In Parties” dei Bauhaus sembra composta ancora prima che Murphy e Ash la pensassero, con quel tocco prettamente new-wave di gusto duraniano. Il resto del disco (perdonatemi se sono dovuto partire da un cover per cercare di inquadrare il senso dell'album) è un gioioso rincorrersi di wave, post-punk, gothic e indie-rock che, attraverso ritornelli e ritmiche frizzanti, tutto che tranne annoia. “Shards”, ma già come era accaduto nel 2016 con “A Certain Fractal Light”, è un valido nuovo punto di partenza per riparlare seriamente di certa new-wave chitarristica. Meglio ancora dell'esordio però! Voto: 9/10


https://inisolation.bandcamp.com/

https://www.facebook.com/inisolationofficial


Featured Posts
Recent Posts
Archive
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page