top of page

Recensione: Broken Up "Soul Victim"

BROKEN UP “Soul Victim”

(lp, cd / Wave Records)

La new italiana, quella della prima metà degli anni’80, ci ha regalato tanti ottimi progetti, alcuni dei quali hanno beneficiato di maggiore successo, altri un po' meno. Provengono da due di questi progetti, Stefano “Dedo” Panzera al basso (già Intelligence Dept) e Max Caselli alla chitarra (già Go Flamingo!) che con l’ausilio di Chiara Boldrini alla voce e Tommaso Lampronti alle tastiere, danno vita ai Broken Up e realizzano, per la brasiliana Wave Records, “Soul Victim”. Sono otto le tracce che compongono la tracklist di un disco assolutamente delizioso, tra inevitabili rimandi “eighties” e qual giusto tocco di modernità, per un disco che sfugge alle facili classificazioni di genere. Siamo “semplicemente” (e la semplicità non è mai cosa facile) al cospetto di un disco di ottima musica, suonato con passione e sentimento. Otto pezzi come detto, ricetta ottimale soprattutto su vinile, quattro brani per lato, senza inutili riempitivi, tra l’immediatezza pop di “The Cage” e “With Anyone Else” ed i toni malinconici di “Drifting Away” e “Long Long Long”. Citazione anche per “Govinda Gopala” che lascia trapelare (o almeno così credo) un interesse per l’induismo ma che tornando alla musica, mi ha ricordato la commistione tra rock e cultura indiana proposta anni fa dai Kula Shaker. L’esplosione del Covid 19 ha penalizzato i Broken Up (come tante altre bands) dal poter promuovere in maniera adeguata il disco; il mio modesto consiglio è di ascoltarlo. Voto: 8/10

https://brokenupband.bandcamp.com

Featured Posts
Recent Posts
Archive
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page