Recensione: Frank Never Dies "Behind The Paradox"
FRANK NEVER DIES "Behind The Paradox"
(CD/Digital, BloodRock Records)
Nati un paio di anni fa' dall'incontro artistico tra la chitarra di Mirko Giuseppone con i synth di Simona Ferrucci (che i lettori di Ascension Magazine ricorderanno sicuramente per l'eccellente progetto darkwave Winter Severity Index), i Frank Never Dies approdano all'album d'esordio sotto forma di un quartetto, con l'aggiunta del basso di Maurizio Troia e della batteria di Luca Zannini. In “Behind The Paradox”, lavoro interamente strumentale, i nostri rigettano in uno spazio infinito quelle che sono le proprie esperienze personali, dalla musica elettronica all'indie-rock, dalla new-wave allo shoegaze, fino ad arrivare al post-rock, il post-punk e il grunge. L'alchimia ottenuta è un qualcosa di cosmico, a cavallo tra un cinematico post-rock oscuro e “progressioni” visionarie care a Pink Floyd, Tangerine Dream o Amon Düül: il tutto però come spennellato da una moderna malinconia shoegaze. “Behind The Paradox” non è solo uno struggente conversare tra i singoli strumenti musicali ma, sfuggendo a trappole e stereotipi di genere, un lavoro di insieme che si muove libero e imperioso all'interno della galassia di quel suono che non ha confini o etichette. Un disco che piacerà sia ai cultori della cosmo-music anni settanta sia ai (più giovani) estimatori di shoegaze e post-rock.
Voto: 8/10
https://www.frankneverdies.com/
https://frankneverdies.bandcamp.com/
https://bloodrockrecords.bandcamp.com/