Recensione: The Last Of Us "The Last Of Us"

THE LAST OF US "The Last Of Us"

(Digitale, autoproduzione)

I The Last Of Us seguono alla virgola quel rigido protocollo musicale degli anni novanta che voleva il gothic-rock svedese un misto tra The Sisters Of Mercy, Fields Of The Nephilim, The Mission, rock and roll e metal. Nick Holmquist (ex The Preachers Of Neverland) e la sua nuova ciurma (tra i quali ritroviamo alla batteria il signor Fredrik Bergström, deus-ex-machina del progetto power-electronics No Festival Of Light e per anni percussionista di Ordo Rosarius Equilibrio) è d'altronde tutta cresciuta in quell'epoca di cappelli da cowboy, stivaloni, speroni, chitarrone elettriche e profumo di zolfo. L'album omonimo, che per ora esce purtroppo solo in formato digitale, è un gran bel déjà vu di quella decade nordica tra Funhouse, The Mist Of Avalon, Elusive, The Morendoes e Dawn Of Oblivion. “Draw” è subito un brano coinvolgente: un gothic-single perfetto con tanto di una sensualissima dark-lady immortalata nell'abbinato videoclip per YouTube. I gotici anni novanta scandinavi tornano a ruggire ma... Ma il meglio deve ancora venire! “Before I Die”, potentissima, è il crossover perfetto tra Fields Of The Nephilim e Motorhead: applausi a scena aperta! Con “The Bleeding” e “10 Grams” il gruppo vira su atmosfere più “sbarazzine” (se così vogliamo definirle) con due fast-song alla The Mission “goticizzate” ancor di più dalla voce roca del frontman. Altra perla di questo esordio allo zolfo non può che essere la squassante “Eerie The Wolverine”, altra canzone segnata dagli spettri di Motorhead e The Nefilim (quelli con la “F”), in cui il confine tra gothic-rock e metal si assottiglia sino al punto di annullarsi quasi completamente. Un'uscita “fuori moda”? Ma “musica alternativa” non significa (o voleva significare) proprio questo? “The Last Of Us” è un disco davvero eccellente all'interno del proprio genere: su questo non si discute! Voto: 8,5/10

https://thelastofusgoth.bandcamp.com/album/the-last-of-us