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Recensione: Bedless Bones "Bending The Iron Bough"

BEDLESS BONES “Bending The Iron Bough”

(lp, cd, digital download/Cold Transmission)



“Bending The Iron Bough” è il nuovo album dell’estone Bedless Bones e giunge a due anni dall’ottimo disco d’esordio, “Sublime Malaise”. Le nove tracce che compongono il disco, si mantengono in equilibrio tra trame elettroniche ed atmosfere eteree, per un sound spesso “intimo e sciamanico” che pare giungere dal profondo di fitte foreste nordiche (si ascoltino i campionamenti di “The Golden Bough” e si ammiri la bella immagine di copertina). L’ iniziale “Departing Solstice” funge da minimale introduzione a “Realign And Reign”, indubbiamente uno dei brani di punta dell’album e non a caso scelto tra quelli che ne hanno anticipato la pubblicazione; pezzo emblematico del sound di Bedless Bones, nel suo miscelare ritmiche dance con atmosfere “ossessive/rituali”. Decisamente più rarefatta ed intima la dimensione di “Ashes Indigo” (altro anticipatore dell’album), manifesto di un mood dominante nel disco e che ritroviamo ad esempio in “Only Blood Comes Through”. “Septentrional (Aurora)” è, almeno per quanto mi riguarda, uno dei migliori momenti del disco, ancora una volta grazie al sapiente connubio tra ritmiche elettroniche ed atmosfere eteree. Chiusura affidata all’ottima “The Iron Bough” che dopo un’apertura minimale, lascia spazio ad un’esplosione di suoni e vocalizzi che ci proiettano in un mondo fatato/infestato, tipico dell’immaginario nordico-pagano. In generale, trovo che “Bending The Iron Bough” sia un buon disco e che confermi la musicista estone tra le più interessanti novità del panorama musicale “oscuro” anche se in assoluto avevo decisamente preferito il disco precedente. Voto: 7/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)

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