Recensione: Bootblacks "Thin Skies"
BOOTBLACKS “Thin Skies”
(lp, cd / Artoffact Records)
Giunti al loro quarto album, gli americani Bootblacks realizzano con “Thin Skies” il loro album più riuscito. Prodotto da Jason Corbett degli Actors, (il cui tocco si sente, eccome) il disco sciorina un post-punk contaminato dall’elettronica che risulta oggi particolarmente convincente; un disco dove produzione e songwriting evidenziano netti progressi rispetto ai già pur buoni dischi precedenti. Tali progressi sono palesati dai due ottimi brani che aprono il disco, “Traveling Light” e “The Jealous Star” che spianano già la strada ad una valutazione positiva dell’album. La title-track abbassa il ritmo e ci porta in territori più introspettivi (come farà “New Lines” sulla B-side), mentre la successiva “Hidden Things” torna a farci viaggiare in spazi più dinamici ed ariosi. Ottima è anche “Nostalgia Void”, indubbiamente un altro dei punti di forza del disco, a cui è affidata l’apertura della B-side, che ospita solo quattro brani contro i cinque dell’altro lato. Affinando le già buone intuizioni dei lavori precedenti, la band newyorkese ci regala un disco decisamente apprezzabile.
Voto: 7,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)
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