Recensione: Caroline Blind "The Spell Between"
CAROLINE BLIND The Spell Between
(CD/Digitale, Motherofskye Creations)
Caroline Blind è oggi un'ottima cantautrice del New Jersey che, ricordiamolo, durante gli anni ‘90 è stata la front-woman del gruppo gothic-rock dei Sunshine Blind. Album che conservo ancora con cura quelli della sua band precedente (con particolare affetto per i primi “Love The Sky To Death” e “Liquid”): contenitori di un rock-gotico aggressivo e veloce che un vecchio amico mi presentò con un tonante “i Sisters Of Mercy con la voce femminile!”. Evergreen indimenticabili dei Sunshine Blind: “Regodless”, “Keyeslough”, “Release” e una strabigliante reinvenzione rock di “I Ran” degli A Flock Of Seagulls. Circa vent'anni dopo quell'esperienza rock and goth, come dicevamo, Caroline ha scelto di intraprendere una via acustica dove mettere a nudo il talento naturale della propria voce e della sua fedele chitarra. “The Spell Between” è stato pubblicato esattamente un anno fa' ma, data una nuova distribuzione attraverso la neonata UTM e l'imperare della parola “proroga” che investe ormai in ogni settore, di qui la scelta di parlarne adesso. Trattasi sostanzialmente di un disco di brani di altri artisti, arrangiati dalla sensibità di Caroline e della sua inseparabile chitarra. La scelta delle cover è però strana, molto strana, tant'è che per riconoscere la prima “First” (il cui testo mi sapeva di già sentito altrove) sono dovuto ricorrere ai credit inseriti nel booklet. “First”, ma sì che l'abbiamo scoperta, altro non è che una quasi irriconoscibile cover dei gotici The Wake. Chapeau! Più semplice è stato invece riconoscere le due “enormi” tracce seguenti: “God Damn The Sun” degli Swan e “Heaven” dei Red Lorry Yellow Lorry (alla quale ha collaborato anche lo stesso David Wolfenden – chitarra dei Red Lorry, degli Expelaires e per un certo periodo anche dei The Mission). A ruota una serie di reprise acustiche dei Sunshine Blind tra le quali, manco a dirlo, spicca la pietra preziosa di “Regodless”. “Death To Sleep” è invece un brano inedito in tutti i sensi: un pezzo triphop composto ed eseguito a quattro mani da Caroline e David Wolfenden e disponibile anche in versione remixata. Altro inedito di Lady Blind è la struggentissima “Need To Say”, mentre “Ain't No Sunshine” è un famoso blues del 1971 di “Bill Withers” (tristemente mancato poco dopo l'uscita dell'omaggio di Caroline). Le ostilità dell'album si chiudono con la disperazione della Nostra in uno riuscitissimo altro remake di “Regodless” firmato da Gordon Young (Children On Stun, Pretentious Moi?, Dream Disciples...). Ospiti illustri di un disco da ascoltare dall'inizio alla fine, mentre tranquillamente seduti in poltrona in una stanza in penombra, sono Ashe Ruppe (Delphine Coma), Geoff Bruce (batterista dell'ultima incarnazione dei gloriosi Faith & The Muse) e “sua maestà” William Faith (Mephisto Walz, Shadow Project, Faith & The Muse, The Bellwether Syndicate). Voto alto per un disco pensato con il cuore e interpretato con l'anima. Voto: 9/10 (Recensione a cura di Alex “Mish” Daniele)
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