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Recensione: CATHEDRAL IN FLAMES “Hang Me High & Bury Me Deep”

CATHEDRAL IN FLAMES “Hang Me High & Bury Me Deep”

(CD/Digital download, autoproduzione)



Cathedral In Flames: un nome che, non serve molta fantasia, rimanda subito ad immaginari lugubri con in sottofondo colonne sonore fatte di zolfo e metallo.... E la verità, anche se lungi dall'accostarsi alle fiamme diaboliche di Burzum, non è poi così distante dalle apparenze. L'amore per le tenebre, il mistero e il gotico dei Cathedral In Flames è di fatto sincero, sentito, profondo, alimentato da quegli stessi spiriti inquieti che permisero ai Fields Of The Nephilim di McCoy di sfornare capolavori del genere come “The Nephilim” o “Elizium”. Piace la voce sofferta, ma anche perfida, del vocalist maschile che, sovente lasciandosi accompagnare da un dolce contrappunto femminile, intona cantici qui sepolcrali (“1989”) altrove avvincenti ed epici (“The Black Train”). “Hang Me High & Bury Me Deep”, non si fosse capito, è un album gotico fino al midollo ma che, seppure cominciando con una title-track emblematicamente intitolata “Twilight Of The Goths”, lascia ampi spazi di ascolto anche a chi non è poi così tanto avvezzo a tutto questo fumare di zolfo. “Dia De Los Muertos”, per fare un esempio pratico, è una fairytale musicale di ampio respiro, interamente affidata all'interpretazione femminile, fruibile da qualsiasi cultore della buona musica genere musicale escluso. Fields Of The Nephilim? Moonspell? Paradise Lost? Tutto questo e fortunatamente non solo! I Cathedral In Flames (e siamo nel 2021) possono vantarsi di una propria, tenebrosissima, personalità. (Recensione a cura di Alex “Mish” Daniele)



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