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Recensione: Christian Death "Evil Becomes Rule"

CHRISTIAN DEATH “Evil Become Rule”

(CD/LP/Download Digitale, Season Of Mist)



Sette anni dal precedente album in studio “The Root Of All Evilution”. 7 spose per 7 fratelli. 70,000 insulti che si è guadagnato il signor Valor Kand da quando si è impossessato del nome del gruppo alle spalle di Rozz Williams. 70 milioni di insulti che si è presa pure la (ammetto ancora avvenente) Maitri per non possedere nemmeno il 10% del talento vocale di Gitane Demone. La leggenda, in un modo o nell'altro, continua. Il “sette” (in ambiti matrimoniali) è l'anno simbolo della crisi, lo stesso numero (secondo la religione buddhista) è il segno della completezza. Tutto diventa, a questo punto, amletico: essere o non essere? Sarà un bel disco dei Christian Death o una porcheria? Dimenticati (grazie a Dio o a Buddha) alcuni lavori della storia di Valor e Maitri che proprio non voglio ricordare, “Evil Become Rule” (non si è persa la regola per il titolo “blasfemo”) è in realtà un disco molto godibile, con chiari rimandi alle cose migliori del dopo-Rozz, belle chitarre, bei duetti e piacevolissime atmosfere dark. Certo non sarà “il capolavoro per eccellenza dei Christian Death”, ma almeno sei album peggiori sotto lo stesso marchio li trovo facilmente. Per chi non conosce la band, la sua storia e i propri excursus, diventa difficile spiegare tutto quello che sta dietro al nuovo album di una band con ormai quaranta anni di carriera…. Diciamo che “Evil Becomes Rule” potrebbe essere un “taglia e cuci” del meglio delle arie macabre di “Atrocities”, “Sex And Drugs And Jesus Christ”, “The Scriptures” e di quel poco che si salvava dal doppio “All The Love, All The Hate”. I Christian Death del 2022, scansata una volta per sempre la tentazione metal conficcatagli un giorno in capa dai Cradle Of Filth, confezionano un album più che dignitoso. E se il punto più metal/industrial è “The Warning”, allora è tutto un gran bel dire. Caro Valor, per quanto Rozz Williams rimarrà per sempre nel mio cuore, giuro che non ti odierò più (almeno fino al prossimo disco). Andando a spasso per l'album senza seguirne l'ordine esatto (forse perché l'iniziale “The Alpha And The Omega” non è di certo il pezzo più rappresentativo per ottenere una sufficienza) mi compiaccio con Valor e Maitri (la voce sul brano è quella di lei) per “Beautiful” con quelle splendide chitarre wave che scambierei per quelle di Barry Galvin in “The Wind Kissed Pictures”. Altrettanto efficace è la conturbante aria orientale che caratterizza l'oscurità di “Rise And Shine” così come quella, stavolta spagnoleggiante del duetto di “Who Am I?”. Dopo tanti tentativi sbagliati, dovuti forse alla noia di non volersi ripetere o di non dovere per forza rincorrere il mito di Williams, i Christian Death di “Evil Become Rule” tirano diritto per la strada giusta senza troppi sbandamenti. Buona anche “New Messiah”, doom-ballad che, come già ripetuto più volte in questa recensione riguarda a “quello che erano i Christian Death di Valor” in tempi non sospetti. Voto: 7,5/10 (Recensione a cura di Alex Daniele)


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