Recensione: Date At Midnight "Fading Into This Grace"
DATE AT MIDNIGHT “Fading Into This Grace”
(lp, cd, digitale / Manic Depression Records)
A ben otto anni dal precedente “Songs To Fall And Forget”, riecco i Date At Midnight. La band romana rilascia per la francese Manic Depressione Records quello che è il suo terzo album: “Fading Into This Grace”. Il disco si articola in nove tracce che ribadiscono l’eccelso sound “gothic-rock” del quartetto capitolino; brani potenti, epici ed intensi che mettono in risalto un’incalzante sezione ritmica, chitarre graffianti ed un cantato che trasuda pathos e drammaticità. Masterizzato da William Faith (basta il nome, no?) il disco spazia tra brani dal piglio maggiormente energico come il singolo che ha fatto da apripista, “Another Grace”, l’iniziale “Rendez-Vous” e “This Affection”, la darkwave melodica di “Carmilla” e momenti maggiormente oscuri/introspettivi come “The Privation” (che vede la partecipazione di Simona Ferrucci/Winter Severity Index), “No Contact/Red Zone” (ogni riferimento alle deliranti leggi del periodo pandemico non credo sia casuale) e la conclusiva “The Line”. In effetti non vi è una sola traccia fuori posto (e nessun inutile riempitivo, come troppo spesso capita con dischi inutilmente lunghi) in questo album. Il lungo silenzio intercorso tra “Fading Into This Grace” ed il disco precedente (a dire il vero nel mezzo era stato pubblicato l’Ep “Reverse Resilience”) aveva forse fatto scordare a molti il talento della band romana che con questo nuovo lavoro riafferma però la sua classe ed il suo ruolo primario nel contesto dell’attuale panorama gothic-rock/post-punk internazionale. Ottimo disco!
Voto: 8,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)
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