Recensione: Estetica Noir "This Dream In Monochrome"
ESTETICA NOIR “This Dream In Monochrome”
(CD/Digital Download, Red Cat Records)
Sei anni dopo un debutto di buon livello ma un po' troppo eterogeneo, gli Estetica Noir imbeccano la strada giusta e, come si evince dall'insieme di questo “This Dream In Monochrome”, riescono a comunicare all'ascoltatore uno stile ed una personalità propri. Quello del gruppo torinese è un sogno monocromatico dalle cinquanta sfumature di grigio (permettetemi la battuta – nda) dove il fattore “da club” della musica electro-pop si confonde abilmente con la sagacia rock della sezione ritmica, amalgamando il tutto con un atteggiamento cibernetico alla “anni ottanta”, tra citazioni cinematografiche alla “Blade Runner” / “Interceptor” e musicali che guardano tanto ai Nine Inch Nails quanto ai Clan Of Xymox. L'elettronica ha un ruolo di spicco in questa produzione (un'elettronica che, a seconda dei momenti, ha un atteggiamento “aggressivo” - vedasi ancora il paradigma Nine Inch Nails od onirico - si pensi alle pagine più belle di The Frozen Autumn) ma l'attitudine rock nel background dei brani è comunque altissima! La sequenza composta dai primi tre pezzi dell'album (“Room Of Masks”, “Sweeper” e “Striate Body”) è il biglietto da visita migliore con cui si possa presentare una band che ha scelto determinate sonorità crossover. Tutto bene in questo secondo disco ma, se devo fare una scelta, i miei favori sono tutti per “X”: brano di una spregiudicatezza insolita dove il synth-pop depeche-mode-iano possiede certe sottili rifiniture gotiche, così oscure che, almeno per me, rimandano addirittura ai Fields Of The Nephilim. In una scena (??) dark-italiana che, al solito, soffre della clonazione dei progetti conterranei che hanno raccolto i maggiori successi di critica e di pubblico (limitandoci al presente citerei gli eccellenti Ash Code ed Hapax) gli Estetica Noir non si uniformano, ma seguono la propria strada. Applausi a scena aperta. Voto: 8/10 (Recensione a cura di Alex Daniele)
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