Recensione: FONTAINES D.C. “Skinty Fia”
FONTAINES D.C. “Skinty Fia”
(CD/LP/2xLP/Musicassetta/ Download Digitale, Partisan Records)
Da un buon paio d'anni a questa parte tra i gruppi indie/rock alternativi più chiacchierati d'oltremanica, i dublinesi Fontaines D.C. giungono con rapidità ad un terzo album, sin d'ora già candidato tra i migliori lavori del 2022, che praticamente cancella i benché ottimi passaggi musicali dei precedenti “Dogrel” e “A Hero's Death”. La rabbia degli albori scompare, finiscono una volta per sempre i paragoni con molte band storiche della scena post-punk anni’80. Insomma, a volere essere telegrafici, i Fontaines D.C., dopo essersi fermati un attimo causa la pandemia, mostrano ad oggi un proprio stile indimenticabile. Come ebbi a dire anni fa per gli scozzesi The Twilight Sad, il post-punk della prossima generazione comincia da qui. Il titolo del primo brano, “In Ár Gcroíthe Go”, tradotto dall'irlandese, non significa niente più che “nei nostri cuori per sempre”. Ed in effetti, guardandosi attorno, facendo paragoni con le altre proposte indie di quest'anno, c'è molto poco di ché potere spartire con la classe dei Fontaines D.C. “Skinty Fia” è una emozionante testimonianza di pop-rock alternativo lontanissimo dalle urla dei due (mi ripeto un'altra volta) splendidi dischi precedenti. Per certi versi sembra di avvertire la calma e la consapevolezza degli U2 di “The Unforgettable Fire” dopo i botti di “Boy” e “War”, per altri la ricerca di uno stile nuovo, più raffinato, che non ha bisogno di urla alla The Fall per comunicare con il prossimo. “Jackie Down The Line”, peraltro tra i brani più immediati di “Skinty Fia”, paga (almeno alle mie orecchie) un piccolissimo involontario omaggio a Billy Bragg, ma il tutto è solo un bene! Eppure, ne ho piena certezza, ci sarà ancora chi vorrà paragonarli ai Joy Division o altre band degli anni’80... Lasciamo fare... Lasciamo fare proprio oggi che, strana coincidenza, la siccità del fiume Po ha ridato alla luce lo scheletro di un megalocero, cervo/alce irlandese in Italia scomparso oltre 400,000 anni fa e che qui campeggia sulla copertina del disco dei Fontaines D.C. Voto: 8,5/10 (Recensione a cura di Alex Daniele)
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