Recensione: Iamnoone "Dead Season"
IAMNOONE “Dead Season”
(lp, cd, digital download / Cold Transmission)
Secondo album per Iamnoone, “Dead Season” sviluppa attraverso le sue dodici tracce la pregevole darkwave del duo italiano. Rispetto al precedente “A Primitive Trinitas”, il duo evidenzia a mio avviso un notevole progresso in fase di composizione; le sonorità poggiano su basi maggiormente elettroniche, le tastiere sono più in evidenza delle chitarre ed il basso rimane il grande protagonista. Un album che già dal titolo manifesta una sensazione di malinconia, frustrazione e decadenza che troviamo ben esposta nei brani del disco, un lavoro solido e compatto in cui, a dispetto dei singoli che l’hanno preceduto, non vi sono brani che spicchino su altri (cosa che, se testimonia la validità complessiva dell’opera, da un altro punto di vista può essere un limite per la mancanza di uno o più “hits” in grado di trascinare il disco). A dispetto di quanto appena scritto, non nascondo che brani come “Pieces”, “Labyrinth” (citazione per il video girato nello splendido labirinto della Masone, nei pressi di Parma), “My Own Flesh”, “Let Your Daemons Free” e la sensuale “Maya” hanno fatto breccia più di altri nella mia testa. ”Dead Season” innalza Iamnoone tra i nomi di spicco del panorama “darkwave” italiano (una scena assolutamente valida in quanto a progetti musicali, assai meno dal punto di vista -quantitativo e qualitativo- del pubblico); un pregevole disco per accompagnarci al crepuscolo di questo secondo anno nefasto, confidando che il domani ci riservi tempi migliori. Voto: 7,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)
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