top of page

Recensione: INHALER "It Won't Always Be Like This"


INHALER

“It Won't Always Be Like This”

(CD, LP, LP picture-disc, LP colorato, cassetta, download / Polydor)

Il figlio (Elijah Hewson) sfida il papà (Bono Vox) e debutta dritto in vetta alle classifiche inglesi con il primo album degli Inhaler. “It Won't Always Be Like This” è certo un buon album, anzi ottimo, ma se il tutto non fosse stato alimentato dalla curiosità di ascoltare cosa può fare il figlio di una delle rockstar più famose del mondo, sicuro, gli Inhaler non sarebbero arrivati dove sono oggi. Figlio d'arte con un peso ingombrante sulle spalle, Elijah non si mostra però per nulla impacciato nell'esibire una timbrica che (eredità più che legittima) rimanda a quella che aveva il babbo negli anni ottanta. Raccomandazioni o meno, gli Inhaler adesso ci sono ed è un bene parlarne. Tante chitarre, una voce eccezionale (l'abbiamo già sottolineato), una sezione ritmica solida e precisa, per un disco che sale e scende sulle montagne russe del post-punk, della new-wave, dell'indie-rock e del pop (indifferentemente di matrice anni ottanta o più moderno). L'inizio è preciso, studiato, con in sequenza una title-track così ruffiana da fare quasi invidia al papà Bono e la tagliente “My Honest Face” (in circolazione già da un paio d'anni) dove post-punk anni ottanta e indie-rock anni duemila si azzuffano tra di loro per l'esplosione di qualcosa di indimenticabile. “Slide Out The Window”, una delle pop-ballad incluse in “It Won't Always Be Like This”, non è certo all'altezza dei due brani precedenti ma, per fare una battuta, non è peggio di molti singoli degli U2 degli ultimi quindici anni. Il pop chiassoso di “Cheer Up Baby” riporta la musica degli Inhaler nuovamente nella direzione giusta, elevandosi sopra alla media del sound “popolare” in circolazione nell'ultimo decennio. “When It Breaks” è il fuoco indimenticabile che va a fare accoppiata mozzafiato con la già citata “My Honest Face”: un devastante mix tra Franz Ferdinand, Interpol (quelli dei pezzi più veloci), White Lies, Wire, primi Bloc Party e quel qualcosa di Joy Division che non guasta mai. Difficile resistere a questi ragazzi dal cuore pieno di entusiasmo e i vasi sanguigni gonfi di adrenalina. Ottima anche la produzione di Antony Genn, ex membro dei Pulp e co-fondatore dei Mescaleros di Joe Strummer.

Voto: 9/10 (Recensione a cura di Alex Daniele)

https://www.inhaler.band/




Comments


Featured Posts
Recent Posts
Archive
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page