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Recensione: Ist Ist "The Art Of Lying"

IST IST “The Art Of Lying”

(lp, cd /Kind Violence Records)



Secondo album per IST IST, band di Manchester messasi brillantemente in luce con il precedente “Architecture”. La città di provenienza dei nostri è già una garanzia per certe sonorità che innegabilmente guardano al post-punk dei primi anni’80, aggiornandolo con gusto maggiormente melodico e più moderno (echi di primi Editors e White Lies, tanto per stare ai giorni nostri). Pur non possedendo a mio avviso il fascino oscuro (ed i potenziali singoli) del suo predecessore, “The Art Of Lying” scorre comunque in maniera piacevole, regalandoci alcuni brani che svettano sulla media, come l’ariosa “Fat Cats Drown In Milk” (un’immagine indubbiamente divertente), “Watching You Watching Me”, “Extreme Greed” e soprattutto “It Stops Where It Starts”, di gran lunga il mio pezzo preferito dell’album, forse perché quella che mi pare mantenere maggiori punti di contatto con il mood del disco precedente, un brano che miscela sapientemente melodia e potenza, il punto di contatto tra il post-punk ed il pop-rock. A conti fatti, ribadisco che “The Art Of Lying” non è riuscito a soddisfare le aspettative che avevo dopo un esordio coi fiocchi come “Architecture”, ma se apprezzate le sonorità sopra descritte, concedetegli una possibilità.

Voto:7/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)


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