Recensione: Kerosene "Existence Is Futile"
KEROSENE “Existence Is Futile”
(CD/Cassetta/Digitale, autoproduzione)
I Kerosene sono una storia tutta nuova per me. Una “bella storia” fatta di rock and roll rumoroso tra Killing Joke, Therapy? e Pixies condita da attitudine punk, schiettezza pop e tentazioni guitar-noise. Una storia importante quella dei Kerosene che, negli anni novanta della famosa “Madchester”, si ribella al verso britpop che sta dilagando per i locali della propria città e, ottenuto un contratto discografico con la Warner Bros. (roba mica da poco) butta sul mercato “Arrhythmia”: un album trrrremmmmendo (raccomandatissimo a tutti gli appassionati di certi suoni “duri”). Sono oltre una ventina le produzioni di questa band mancuniana dal 1989 ad oggi, tra EP, album e qualche uscita in digitale. “Existence Is Futile” è il loro “disco del covid”, una raccolta di brani vecchi e nuovi immortalati live in sala prove per un concerto di cui, almeno per il momento, Paul Taylor e James Mountford non possono ancora fissarne la data. L'attacco con “Sink” (pezzo del 1992) è un gran bel pugno nello stomaco per tutti quelli che quando sentono parlare di musica anni novanta proveniente da Manchester pensano alla leggerezza pop di Oasis o Inspiral Carpets. “Come Alive” (altro brano dei Kerosene licenziato nei primi '90) anticipa di un anno lo “speed-pop” alternativo del grandioso “Troublegum” dei nordirlandesi Therapy? L'empatia verso il rock dei Kerosene cresce con il susseguirsi dei pezzi dell'album, consegnando all'ascoltatore qualcosa che è allo stesso tempo nuovo e conosciuto. “Recoil”, tra le composizioni più recenti del progetto, è una bellissima sorta di pop-ballad velocizzata perfetta nel sintetizzare tutte le qualità di un gruppo che, nonostante trent'anni di storia sulle spalle, continua a proporsi in modo attuale. Consiglio (che seguirò anch'io): riscoprire tutti i lavori di questo tesoro sotterraneo del Nord dell'Inghilterra. Voto: 9/10 (Recensione a cura di Alex “Mish” Daniele)
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