Recensione: Lycia "Casa Luna"
LYCIA “Casa Luna”
(Ep, cd / Avantgarde Music)
Dopo aver ristampato in vinile il meraviglioso “Ionia”, album d’esordio dei Lycia (anno di grazia 1991), l’italiana Avantgarde ha il merito di produrre anche “Casa Luna”, il nuovo Ep del progetto americano capitanato da Mike VanPortfleet. Successore dell’album “In Flickers”, originariamente il progetto prevedeva la realizzazione di uno split 7" con il brano "A Quiet Way to Go", ma successivamente si è aggiunto altro materiale, che ha portato alla composizione di un EP. Le sei tracce di “Casa Luna” racchiudono, tra le altre, alcune ri-registrazioni a base di synth di un paio di pezzi scritti da John Fair e Mike VanPortfleet ("Except" e "Galatea") nel 1989, e fino ad ora editi solo in abbozzate versioni demo. Si parte quindi con “A Quiet Way to Go", brano esemplificativo dei Lycia più claustrofobici, caratterizzato da atmosfere rarefatte condotte sulla scia di linee musicali e vocali eteree. La successiva “You Bleed” cambia registro, con suoni secchi, freddi e taglienti su cui si staglia la voce di Tara Vanflower. Ecco quindi la già citata “Except”, per quanto mi riguarda, con “Galatea”, uno dei momenti migliori del disco, dove coldwave e darkwave eterea si fondono in maniera sublime. “On The Mezzanine” è un intermezzo rarefatto, dove la chitarra acustica abbozza accenni di flamenco; le fa seguito la già citata ed ottima, “Galatea”, il pezzo più “solare” dell’Ep, cesellato su synth ariosi e dinamici. Si chiude con le atmosfere dilatate e lunari (appunto) di “Salt & Blood”, affidata nuovamente alla voce di Tara e dove l’elettronica si sposa ancora con le note di una chitarra dal sapore ispanico. Con la sua enigmatica copertina, “Casa Luna” è un lavoro ottimo pur nella sua breve durata, a confermare la grandezza del progetto americano, da trent’anni garanzia di alta qualità musicale. Voto: 8,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)
