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Recensione: Mouth Of Indifference "Counterpoles"

MOUTH OF INDIFFERENCE “Counterpoles”

(CD/Download Digitale, MOI)



Lugubri e sintetiche atmosfere early-EBM, non brani per “sballare” sulla pista, per questo duo romano che dopo quasi trent'anni di cassette e demotape giunge solo ora ad un esordio ufficiale su CD. Ci sono un sacco di idee interessanti nelle tracce di questo album di elettronica old-school che si muove seguendo i suggerimenti di Cabaret Voltaire, Skinny Puppy, Front 242, Clock DVA e Pankow (è lo stesso Alex Spalck ad apporre la propria firma in “The Nazi In Me”). Brani macabri, cantati in un mesto sussurro da farli apparire quasi strumentali (solo il pezzo eseguito da Spalck è eccezione che ne conferma la regola) per la colonna sonora di una indifferenza e un disagio del quotidiano. I Mouth Of Differcence colpiscono secchi, ma quasi senza volerne lasciare il segno sulla pelle. Un album molto molto interessante, frutto di un ottimo lavoro di sperimentazione digitale dove l'ambient sovente si confonde/interseca con l'industrial, così da creare balli solitari lontani dalle luci al laser dei dancefloor. Premetto: non è un disco per tutti. Ant-Zen probabilmente poteva farci un pensiero. Sensazioni di altri tempi ma che oggi rimangono irreparabilmente attuali, tra ritmiche sorde, viaggi lisergici per robot della prossima ondata e tanta, tanta, oscurità trascritta in codici IDM di sottile decriptazione. Si spengano le luci, si chiudano le porte e (come mi suggerisce l'ipnotica “Worst Case Scenario”) ci si immerga nel vuoto dell'odierno pronti per il caos del futuro.

Voto: 7,5/10 (recensione a cura di Alex Daniele)


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