Recensione: SJÖBLOM “Demons

SJÖBLOM “Demons”

(CD/LP/Digital download, Reptile Music)

Secondo album a nome Sjöblom, seconda volta di Johan senza i suoi The Exploding Boy, secondo piccolo grande capolavoro tra indie-rock e pop per questo “adorabile” rocker scandinavo. I demoni interiori che Johan affronta e vince in questo suo nuovo album sono molti, moltissimi, cosicché realizzare un disco che finisce per struggerci il cuore tra malinconia e frivolezze nostalgiche è cosa facile come solo il grande pop sa fare. Il tutto ha inizio con un'introduzione strumentale intitolata “Number Ten” che, non credo sia solo una mia impressione, porta con sé tutta quella malinconia sulla quale “Disintegration” dei Cure costruì il suo successo. “Telephone” e “Tape” subito due killer-pop-song eccezionali: costruite con riff e ritornelli giusti ed ammiccanti, “raccontate” con una voce così semplice ed accessibile da risultare quasi confidenziale. Parlare di chitarre new-wave nel 2021 potrebbe apparire blasfemo, ma “Demons” (un disco che costruisce il proprio palazzo sonoro elevandosi sulla ritmica della chitarra acustica e la qualità del song-writing) non è una rancorosa bestemmia nel confronto con il passato, ma bensì gioia ed emozione per il presente. I testi, semplici e diretti, rappresentano l'altra forza di un disco composto da un artista con la sola preoccupazione di comunicare con l'ascoltatore nel modo più istantaneo possibile. “Demons” è tutto (The Smiths, The Cure, The Exploding Boy...) e nulla: “Demons” è Sjöblom e il suo modo di approcciarsi al prossimo. “The Storm”, solo per citare un'altra grande canzone di questo lavoro, rasenta la perfezione assoluta tra brio pop, malinconia dark, urgenza rock. Per me è molto più di un “sì”, ma la conferma di un così grande talento che meriterebbe ben altri palchi che quelli sui quali continua ad esibirsi. Chapeau! Voto: 9/10 (Recensione a cura di Alex Daniele)