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Recensione: THE KVB "Unity"

THE KVB “Unity”

(lp, cd, digital download / Invada)



Sesto album per il duo inglese formato da Kat Day e Nicholas Wood, “Unity” arriva a tre anni da “Only Now Forever” e ribadisce il progressivo allontanamento del sound di The KVB dal “guitar sound” proto-shoegaze degli inizi. Il nuovo disco è tematicamente incentrato sull’architettura e sugli standard abitativi (inizialmente composto in Spagna, nel 2019, dove il duo è stato influenzato da alcune ville rimaste incompiute) ed anche testi e titoli dei brani riflettono quest’aspetto. Il titolo stesso dell’album altro non è che la traduzione inglese di “Unitè” (uno dei brani che hanno anticipato il disco), ispirato all’ “Unitè d’Habitation” del celebre architetto svizzero Le Corbusier, esempi della corrente architettonica denominata “brutalismo”. Ricordando il palazzo che appare sulla copertina dell’album “Always Then”, si può pensare che l’architettura sia un chiodo fisso dei due ragazzi…. Tornando alla musica, i brani vedono i synths in sempre maggior evidenzia, per una contaminazione indubbiamente positiva, a portate un’ondata di freschezza ad una formula che iniziava a dare segni di ripetitività. Pregevoli i tre brani che avevano anticipato la pubblicazione del disco (“Unbound”, “World On Fire” e la già citata “Unitè”). Tra le altre citerei “Future”, “Structural Index” ed “Ideal Living”, una sorta di manifesto del disco, sia per il concept, sia appunto per la perfetta commistione tra la componente elettronica e quella chitarristica. Coldwave, shoegaze, synthwave, post-punk… The KVB si muovono agevolmente attraverso tutte queste etichette, confondendo i maniaci delle classificazioni e regalando un altro apprezzabile disco agli altri.

Voto: 8/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)



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