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Recensione: TourdeForce "Vargtimmar"

TourdeForce “Vargtimmar”

(cd, Space Race Records)



“Vargtimmar” (l’ora del lupo) è il nuovo album di TourdeForce, terzo capitolo della cosiddetta “Anger Trilogy” aperta nel 2014 da “Jedem Das Seine” e proseguita nel 2018 con “Very Industrial People”. Il progetto di Christian Ryder prosegue con coerenza il suo percorso “isolazionista”, con la forza ed il coraggio delle sue idee, per una sorta di versione “synth-pop” di Death In June e non a caso nel nuovo disco troviamo una cover della celebre “Heaven Street”, qui ribattezzata “Nowhere Street”. Da sempre cantore di tematiche “scomode”, Christian, come detto, prosegue sulla sua strada con coraggio ed intelligenza, offrendoci ancora una volta dei veri gioiellini “future-pop”/”synth-pop” come l’iniziale “Le Dernier Des Bellini”, “Nemo Propheta in Patria” e “For Our Lost Empire”, mentre in altri brani c’è spazio per una svolta maggiormente aggressiva, dove ai synth si affiancano ruggenti chitarre elettriche ed un canto rabbioso. Del resto, come non essere adirati per tutto ciò che ci circonda, a meno di non essere delle pecore? Ma qua appunto siamo in presenza di un lupo, che volge il suo sguardo alle miserie contemporanee con freddo disincanto e ad anche quando si balla, come nei già citati brani di punta del disco, lo si fa con le lacrime negli occhi. “Vargtimmar” chiude quindi la trilogia, ma speriamo non sia il canto del cigno per TourdeForce, progetto che con tenacia e coerenza, tiene alta la bandiera dell’elettro-pop italiano. Voto: 7,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)


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