Recensione: VNV Nation "Electric Sun"

VNV NATION “Electric Sun”

(2lp, cd /Anachron Sounds)

Sono passati 24 anni ed otto album da quando “Empires” lanciava i VNV Nation nell’empireo dei nomi che contano del panorama “elettro-dark” internazionale, creando in pratica il cosiddetto “future-pop”, stile di cui il progetto britannico sarebbe divenuto leader indiscusso. Dopo anni in cui l’ispirazione era andata calante (il modesto trittico costituito da “Of Faith, Power And Glory”, “Automatic” e “Transnational”) ed il sound aveva assunto toni sin troppo “pop”, “Noire”, pubblicato nel 2018, aveva rialzato le quotazioni del progetto di Ronan Harris; un disco oscuro e potente, in grado di ri-avvivare la fiamma che campeggia nel logo dei nostri. Cinque anni dopo, ecco il nuovo “Electric Sun”, undicesimo album, che ribadisce la ritrovata vena compositiva di Ronan; seppur a mio avviso inferiore a “Noire”, anche “Electric Sun” è in massima parte caratterizzato dalla tensione epica che ha caratterizzato i migliori momenti dei VNV Nation. Apertura affidata alla title-track, brano che già predispone ottimamente all’ascolto del disco, col suo incedere solenne ed in crescendo, a sottolineare l’atmosfera intensa ed epica del lavoro (ottimo anche l’artwork con le illustrazioni, a carattere futuristico/distopico/apocalittico, a cura di Michal Karcz e Rodolfo Reyes).

La successiva “Before The Rain” era stata designata come brano anticipatore dell’album: un buon pezzo, ma certamente più convincente era risultato il secondo estratto, “Wait”, momento tra i più intensi e ballabili del disco, intriso di quel mood oscuro e ballabile che per anni è stato il caposaldo su cui costruire una carriera. “Artifice” e “Prophet” sono altri brani destinati al ruolo di protagonisti sul dancefloor e nei loro infuocati concerti. “Wait” è l’ottavo brano sui dodici che compongono il disco; da qui in poi si perde qualche colpo (“Run” suona come un esercizio di stile e la conclusiva “Under Sky” pare giusto un riempitivo), ma nel complesso “Electric Sun” mi pare lavoro di tutto rispetto; i giorni gloriosi sono lontani, ma la fiamma arde ancora. Victory Not Vengeance.

Voto: 7,5/10 (Recensione a cura di Giorgio Brivio)